Artigiani si diventa solo per passione o necessità…

Arte e artigianato..nel mondo due parole così vicine..in Italia due mondi ancora da scoprire per i giovani in cerca di lavoro ? Lavorare con le mani è arte, passione, creazione, può essere un lavoro gratificante ma spesso i giovani pensano al loro futuro ancora stereotipato dietro un pc in ufficio..sarà ancora possibile ?

Oggi solo il 12% dei giovani italiani tra 16 e 18 anni manifesta un interesse concreto per un lavoro artigiano. Un altro 19% lo considera un lavoro come un altro. Il 31% lo farebbe solo nell’eventualità di non riuscire a trovare un altro impiego e il 37% non lo prenderebbe mai in considerazione. È quanto emerge dalla ricerca Giovani, artigianato, scuola, realizzata dal Censis su incarico di Confartigianato Imprese.

A tenere lontani molti giovani dall’artigianato contribuisce una certa immagine stereotipata. Quando pensa a un artigiano, il 40% si rappresenta una persona anziana e solo il 9% un giovane. Poco più del 21% dei giovani coglie appieno le potenzialità di crescita professionale offerte dal lavoro artigiano, dichiarando che sono molte, fino a poter diventare un imprenditore di successo.

Ci sono creatività, passione e autonomia dietro la scelta artigiana. L’80% dei giovanissimi coltiva passioni che sono fortemente legate al mondo artigiano: l’informatica (31%), la cucina (21,5%), la fotografia (19%), la ceramica (14%), trucco ed estetica (13%), piccoli lavori di riparazione di impianti e motori (12,5%). Chi si dichiara favorevole a svolgere un lavoro artigiano in futuro pone l’accento sul fatto che consente di esprimere la propria creatività (44%), di lavorare in autonomia (17%), di realizzare una passione (13,5%). Il 54% di quanti dichiarano di non essere intenzionati a svolgere un lavoro artigiano, o di essere disposti a farlo solo nel caso non trovassero di meglio, pensa di non essere in grado, di non avere le competenze e le attitudini necessarie per riuscire. Solo meno del 18% dei giovanissimi si dimostra interessato ad avviare un’attività in proprio in futuro. Il 26% è possibilista, attratto dall’idea, ma preoccupato dai rischi. La maggioranza (56%) si esprime invece in senso contrario: il 28% ritiene il lavoro autonomo troppo rischioso, un altro 28% non si ritiene personalmente adatto. E le differenze geografiche sono significative: al Nord-Est il 28% dei ragazzi è fortemente intenzionato a mettere su un’attività autonoma, il 18% al Nord-Ovest, il 10% al Centro e il 16% al Sud.

I giovanissimi hanno comunque una visione positiva della figura imprenditoriale e questo potrebbe essere il motore di ripresa dell’Italia !
Solo il 46% dei giovanissimi ha le idee chiare su quale lavoro vorrebbe svolgere nel futuro. Tra i lavori più gettonati spicca la professione medica (11%), quella di ingegnere (6%), architetto (5,5%) e commercialista (5,5%). Oltre alle libere professioni, riscuotono consensi anche mestieri come il cuoco (5,5%), lo stilista (4%), l’estetista (3%), il parrucchiere (2%), l’informatico (2%). La maggioranza dei giovanissimi (58%) si dimostra ottimista, pensando che riuscirà a fare il lavoro che desidera (37%) o comunque a svolgerne uno coerente con il proprio percorso di studi (21%). Molti intravedono all’orizzonte un futuro decisamente negativo. Il 24,5% pensa che sarà costretto ad accontentarsi di qualsiasi lavoro, pur di avere un reddito su cui contare, e il 16% ritiene che avrà grosse difficoltà a trovare un impiego. Forse è per questo che il 28% dei giovanissimi sogna già di trovare un lavoro che lo porti fuori dall’Italia.

Potrà la nostra arte e il nostro saper fare made in Italy salvarci dalla crisi e soprattutto dare lavoro e occasioni importanti a nostri giovani ?